E SPAGNA DISSE:
"Immagino che in questo momento particolare di attesa, a poco più di 24h dall'inizio dell'ultima battaglia, la vostra vita si riduca più o meno ad un respiro che sembra assai più profondo nell'espirazione che non nell'ispirazione, lasciandovi un senso di svuotatezza ancora più grande.
L'ultima battaglia, sissignori, è l'ultima battaglia checchè ne dica qualsiasi calcolo probabilistico.
Non vi è nessuna probalità nell'universo della fede, vi è solo la possibilità di esistenza nell'interpretazone del reale.
Una partita di calcio deve essere interpretata e noi la interpreteremo come una battaglia, come una dichiarazione di guerra, come il massimo consentito e lecito che il regolamento e l'agonismo permetta.
Dovranno capirlo sin da subito i crotonesi, terra di pirtagorici, matematici dediti alle probabilità.
Dovranno capirlo sin da subito che sono arrivati in una dimensione in cui la probabilità non esiste, in una terra in cui l'unica legge è la possibilità, quella della Nostra Vittoria.
Lo capiranno sin da subito, nel vedere tutto il pubblico in piedi, lo capiranno con i cori che non saranno semplici note, ma materia rabbiosa che spinge i Nostri verso quell'unica possibilità contemplata: la nostra Vittoria.
Dovranno capirlo quando i nostri giocatori si avventeranno sul pallone, su qualsiasi pallone, anche su un fallo laterale assegnato agli avversari.
Dovranno capirlo che il pallone è il nostro, che l'erba su cui corrono è nostra e che il mondo in cui sono capitati, non è il loro.
Dovranno capirlo che loro sono qui solo perchè così decise il tempo, scrivendolo in un calendario. Dovranno capirlo che il Tempo, maestro di destini, li trascinò al nostro cospetto per completare la nostra festa, quella di un intero popolo: il Ciociaro.
Capiranno subitamente anche che non si tratta di una festa paesana, di una sagra della porchetta, ma di un qualcosa con connotazioni forse anche un po' tribali, in cui l'invitato alla festa è la vittima di un sacrificio da porgere agli dei.
Sarà troppo tardi, per gli invitati, quando qualcuno di loro capirà di essere la porchetta della festa.
Il respiro ora è sinanche un rumore fastidioso nel silenzio, quel silenzio necessario affinchè il cuore con il suo battito ci dia la sicurezza della sua presenza.
E quando questo silenzio sparirà, quando non sentirete più il battito del vostro cuore nè più il vostro respiro, quando il ruggito del vostro vicino giungerà sino al vostro orecchio, improvvisamente vi desterete e capirete che c'è una dimensione in cui esiste quella sola possibilità a cui il vostro respiro e il battito del cuore, si sono preparati minuziosamente a realizzare.
Allora e solo allora, capirete che quel silenzio degli ultimi giorni, non era la paura dell'ignoto, di una probabilità avversa, ma l'ardore di combattere e raggiungere la Gloria nella luce di una Fede."
LA PAROLA DI SPAGNA
- Archeo
- Amministratore
- Messaggi: 4568
- Iscritto il: 15/10/2014, 16:18
- angelo78
- Amministratore
- Messaggi: 1139
- Iscritto il: 12/10/2014, 15:52
Re: LA PAROLA DI SPAGNA
Lode a te o Spagna!
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti